Partido Alto
Chico Buarque, 1972
(Diz que deu, diz que Deus, )
diz que Deus dará, não vou duvidar, ô nega
E se Deus não dá, como é que vai ficar, ô nega?
Diz que deu, diz que dá, e se Deus negar, ô nega
(Eu vou me indignar e chega, Deus dará, Deus dará)
Deus é um cara gozador, adora brincadeira
Pois prá me jogar no mundo, tinha o mundo inteiro
Mas achou muito engraçado me botar cabreiro
Na barriga da miséria nasci brasileiro
Eu sou do Rio de Janeiro
Rit.
Jesus Cristo ainda me paga, um dia ainda me explica
Como é que pôs no mundo essa pouca titica
Vou correr o mundo afora, dar uma canjica
Que prá ver se alguém me embala ao ronco da cuíca
E aquele abraço prá quem fica
Rit.
Deus me fez um cara fraco, desdentado e feio
Pele e osso simplesmente, quase sem recheio
Mas se alguém me desafia e bota a mãe no meio
Dou pernada a três por quatro e nem me despenteio
Que eu já tô de saco cheio
Rit.
Deus me deu mão de veludo prá fazer carícia
Deus me deu muita saudade e muita preguiça
Deus me deu perna cumprida e muita malícia
Prá correr atrás da bola e fugir da polícia
Um dia ainda sou notícia
Rit.
Alcune notizie sul brano...
Con successo di pubblico e sfavore della censura,
Chico Buarque sviluppò
un’intensa attività artistica nel 1972, che includeva la partecipazione
come attore ed autore della colonna Sonora nel film “Quando
o Carnaval Chegar”, il musical “Calabar”
(che non arrivò a calcare le scene), versioni per lo spettacolo “O
Homem de La Mancha” ed , infine, uno show con Caetano
Veloso, nel teatro Castro Alves, a Salvador de Bahia. Uno dei brani
composti per il film era il samba “Partido
Alto”, che divenne un successo, nella incisione per la MPB 4.
Imitando, con rigore musicologico, questa forma primitiva di samba, creò
un testo spiritoso in cui, inframmezzate da un refrain, vengono cantate quattro
strofe, dando l’impressione che vengano improvvisate dai partideiros
(ossia dai suonatori di partido).
E senza mancanza di humor, ne approfitta per lanciare più di una frecciate
alla dittatura:
“Dio mi ha dato mani di velluto
per fare carezze/Dio mi ha dato molta nostalgia e molta indolenza /Dio mi
ha dato gambe lunghe e molta malizia/Per correre dietro ad un pallone e fuggire
dalla polizia/un giorno avrò sue notizie…”
Come era facile prevedere, il censore considerò questo samba “un’offesa
al popolo brasiliano” ed acconsentì alla sua pubblicazione
solo dopo aver posto il veto su alcune parole quali “titica”
(“Como é que pôs
no mundo essa pouca titica”, che divenne “pobre
coisica”) e “brasileiro”
(“Na barriga da miséria
nasciu brasileiro”, sostituito da “batuqueiro”).
“Partido Alto”
ha una versione francese dal curioso titolo di “Qui
Ces't Lui-lá”
Fonte: 85 anos de Música Brasileira Vol. 2, 1ª ed, 1997, Editore
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Curiosità:
Come tanti brani della grande MPB, anche questo
è stato realizzato anche in versione italiana col testo di Giorgio
Calabrese ed incisa nel 1974
(Mercury) da Suan
(al secolo Annamaria Baratta,
1/10/1950 – 5/12/1996), col titolo Canto
di ringraziamento.
Dice che si vedrà,
Dio provvederà
chi lo mette in dubbio nega
è un discorso che non fa una piega
cambierà cambierà
dice che si vedrà,
Dio provvederà
e aspettando che succeda
Dio provvederà
chi fa i danni non è mai chi paga
si vedrà si vedrà
Gente allegra il Ciel l'aiuta
e non mi meraviglia
se il buon Dio che vede tutto
giudica e non sbaglia
visto che io sono una
che non se la piglia
e la voglia di cantare
mi ha tenuto a balia...
....mi ha fatto nascere in Italia!
Dice che si vedrà
Dio provvederà
chi lo mette in dubbio nega
è un discorso che non fa una piega
si vedrà si vedrà
A promettere e parlare
sono buoni in tanti
ma la gente sta facendo
orecchie da mercanti
dopo tante fregature
quando mai l'incanti
questo popolo di eroi, navigatori e santi
.....e buonanotte a tutti quanti!
Dice che si vedrà
Dio provvederà
chi lo mette in dubbio nega
è un discorso che non fa una piega
si vedrà si vedrà
Dio mi ha dato un viso dolce
un velo di malizia
molta voglia di giocare
un tocco di pigrizia
e mi ha dato buone gambe
e un soffio di furbizia
per rincorrere chi mi va e sfuggire all'ingiustizia
.......e un giorno anch'io farò notizia!
Dice che si vedrà
Dio provvederà
chi lo mette in dubbio nega
è un discorso che non fa una piega
si vedrà si vedrà
Dio mi ha dato idee precise
un corpo niente male
se si arrende per amore
è cosa naturale
sarò buona con me stessa
ma non immorale
se lo giudico un peccato
tutt'al più veniale
......sono una misera mortale!
Dice che si vedrà
Dio provvederà
chi lo mette in dubbio nega
è un discorso che non fa una piega
si vedrà si vedrà
La canzone viene presentata prima nella trasmissione
radiofonica condotta dalla stessa Suan
e Gianfranco Funari e poi
nella puntata natalizia di Alle sette
della sera con Christian
De Sica, Ingrid Schoeller
ed Annamaria Rizzoli e nella
settimana successiva, la gente comincia a richiederlo nei negozi.
Le prime cinquemila copie vanno via in un attimo, poi accade l'imprevisto.
La Mercury (casa discografica
del gruppo Phonogram) appena
vede che il disco comincia a tirare realizza improvvisamente che il brano
era stato depositato sotto le edizioni Senna
Music di proprietà della produttrice francese Cristine
Leroux, che ne aveva acquisito i diritti per l'Italia, mentre l'accordo
era che sarebbe dovuto uscire sotto altre edizioni, di proprietà del
gruppo Phonogram. Nel frattempo,
Christine stampa delle copie
con l'etichetta Senna Music,
che stava nascendo proprio in quei giorni.
Blocco immediato delle presse della Phonogram
e distribuzione interrotta e causa alla produttrice. Peccato perchè
il progetto meritava migliore sorte.
Anche perchè era già pronto il 33 giri con brani scritti da
Armando Trovajoli, Pino
Presti, Sergio Bardotti,
Giorgio Calabrese etc.
Molte le cover di pezzi brasiliani di cui rimangono i master.
La canzone venne comunque utilizzata come sigla di un programma radiofonico
dell'estate 1975, Alphabete,
andato in onda fino alla fine dell'anno e presentato da Suan.
Canto di ringraziamento piaceva
molto anche a Mina (buona
amica della Baratta) e nel
1990, con un altro testo
(sempre scritto da Giorgio Calabrese)
ed un'altra cadenza ritmica, la intepretò nell'album Ti
conosco mascherina. Il titolo è Ma
chi è cosa fa.
Biografia di
Chico Buarque
Conosciuto principalmente come compositore e cantante di musica popolare,
Chico Buarque ha seguito
con successo la strada della drammaturgia ed ha fatto anche incursioni nella
letteratura romanzesca. Una delle caratteristiche più marcate della
sua opera come scrittore è la verosimiglianza con cui tratta l’immaginario
femminile. Francisco Buarque de
Holanda, figlio dello storico Sérgio
Buarque de Holanda, nacque a Rio
de Janeiro il 19 Giugno del 1944. Completò gli studi universitari
all’inizio degli anni ‘60, e fece parte del movimento popolare
e studentesco che precedette il golpe militare del 1964. Le sue prime canzoni,
come “Pedro pedreiro”,
impregnate di preoccupazioni sociali, furono seguite da composizioni più
liriche come “Olê, olá”,
“Carolina” e
“A banda”,
quest’ultima vincitrice del II
Festival della Musica Popolare Brasiliana (São Paulo, 1966).
A seguito dell’atto instituzionale nº 5, nel Dicembre del 1968,
la musica popolare brasiliana si è polarizzata intorno a due nomi e
stili: Caetano Veloso, avanguardista
e leader del tropicalismo, e Chico
Buarque, che frequentemente si riferiva alla musica degli anni ‘30,
specialmente a quella di Noel Rosa.
Entrambi furono vittime della censura del regime, che vietava loro gran parte
delle composizioni, ed andarono in esilio in Europa. Con Vinícius
de Morais e Toquinho,
Chico compose o “Samba
de Orly”, la sua canzone dell’esilio. Per il teatro, Chico
Buarque ha composto la musica di parte di “Morte
e vida severina”, di João
Cabral de Melo Neto, e di “Romanceiro
da Inconfidência”, di Cecília
Meireles. Ha scritto, con alcuni compagni, testi e musica di “Roda
viva” (1967), “Calabra”
(1973), “Gota d'água”
(1975) e “Ópera do
malandro” (1979). Ha pubblicato e messo in scena testi per bambini
ed ha scritto la novella “Fazenda
modelo” (1974) ed il romanzo “Estorvo”
(1991).